La profezia della comunione che siamo chiamati a vivere è rappresentata graficamente attraverso il simbolo del Capitolo.

La comunione, che diventa profezia nella storia, nasce dalla croce pasquale (croce dove domina il colore bianco, segno della risurrezione) e dal soffio dello Spirito Santo che scende dal cielo e abbraccia la croce e le persone (vento rappresentato da diversi colori ricorda i tanti doni dello spirito). Il Crocifisso risorto, soffiando il suo Spirito, genera persone con capacità di vivere da risorti. Ci sono quindi delle persone che si tengono per mano: vivere da risorti significa esprimere la comunione che nasce dall’alto e si incarna nella storia e nelle relazioni nuove. Sono cinque persone, e di colori diversi (le relazioni nuove hanno la caratteristica della interculturalità, presente nell’Opera) e le persone nuove in Cristo si aprono verso gli altri e insieme annunciano la paternità di Dio che in Cristo e nello Spirito Santo ci fa i figli e fratelli. Questa comunione non è chiusa in noi stessi, ma aperta, è in costruzione, ed ecco perché le cinque persone che si danno la mano non chiudono il cerchio, rappresentando così l’apertura che ci spinge ad andare verso la vita ferita e le nuove povertà del nostro tempo. La comunione come profezia mette insieme la mistica, la fraternità e la missione.