Per i volontari dell’Associazione di Volontariato Calabriano “Francesco Perez”, dal 12 al 14 Ottobre scorso è stato il tempo del ritrovo per il Seminario Formativo annuale, che quest’anno era programmato a Palermo.
Il tema incontrato è stato quello della profezia, sull’onda della Lettera del Casante “La gioia della profezia”, ma il gruppo dell’Ass. Perez Sicilia aveva preparato per queste giornate una sorpresa. Infatti, fin dal primo pomeriggio di venerdì non siamo stati rinchiusi nel pur meraviglioso Convento di Baida, alle porte di Palermo, in cui eravamo ospitati, ma siamo stati accompagnati a Cinisi, a vivere il famoso percorso dei “Cento passi”, tra la casa del boss mafioso Gaetano Badalamenti e quella di Peppino Impastato, il giovane ucciso il 9 Maggio 1978 per aver avuto il coraggio di ribellarsi e denunciare gli atteggiamenti mafiosi presenti nella sua stessa famiglia.
Il percorso alla scoperta di come i profeti, con le loro azioni di annuncio, denuncia e impegno concreto possono effettivamente cambiare le cose è proseguito con la conoscenza della figura di Padre Pino Puglisi, anch’egli ucciso dalla mafia il 15 Settembre 1993. Siamo rimasti impressionati dal parallelismo tra la figura di don Pino e di don Calabria, nella predilezione agli ultimi, nell’abbandono alla Provvidenza, nel carattere e nella capacità di ascolto e vicinanza alle persone; le riflessioni sono state guidate dal nostro Casante don Miguel Tofful e da fr.Lino Busi.
È stato poi emozionante ripercorrere, nel pomeriggio di sabato 13 Ottobre, i passi che recentemente anche Papa Francesco ha calcato nel quartiere di Brancaccio, sul luogo dell’uccisione di Padre Puglisi, nel 25° Anniversario, proprio lo scorso 15 Settembre, nella sua visita a Palermo. Il sorriso che cambia il mondo. Quell’ultimo sorriso ai suoi assassini, con le sue ultime parole “Me l’aspettavo” li ha conquistati a Cristo, e la sua opera va avanti oggi, con il Centro “Padre Nostro” da lui fondato in questa zona della periferia di Palermo. Così abbiamo scoperto che la gioia della profezia diventa anche la profezia della gioia, di chi scopre che il bene rende ricco chi lo fa ancora di più di chi lo riceve, e che la forza più potente, quella che cambia davvero il mondo, è quella dell’amore, secondo la logica del Vangelo.
Il punto di arrivo del nostro percorso per le vie della città è stato “Casa San Francesco”, uno degli ultimi centri che l’Opera don Calabria ha aperto a Palermo, e che attualmente ospita un Centro di Accoglienza Straordinaria per migranti, insieme ad un universo di tante piccole attività, che sono state presentate, e qui non c’erano più ospiti e volontari, non c’erano giovani e vecchi, non c’erano collaboratori dipendenti, direttori o utenti, ma una unica grande famiglia, la Famiglia Calabriana, per la quale i volontari siciliani avevano preparato una calorosa accoglienza, e anche un piccolo dono molto gradito, la frutta martorana, deliziosi dolci realizzati a mano con la farina di mandorle, insieme al saluto più bello “Assabinidica” (Che Dio ti benedica!)