Mercoledì 4 Ottobre scorso, in occasione delle celebrazioni per la festa liturgica di San Giovanni Calabria presso la Cittadella della Carità di Negrar, è stata posata la prima pietra di un importante progetto di riqualificazione strutturale dell’ospedale Sacro Cuore Don Calabria. Alla cerimonia era presente il presidente della Regione Veneto Luca Zaia, insieme al Casante padre Miguel Tofful, al Delegato don Ivo Pasa e al presidente dell’ospedale fratel Gedovar Nazzari, oltre a dirigenti e collaboratori della Cittadella.
I lavori, che proseguiranno per i prossimi 5-6 anni, ridisegneranno gli spazi dell’ospedale rendendoli più funzionali e al passo con i tempi, con la costruzione di una nuova palazzina direzionale e vari altri interventi di ammodernamento. La cronaca dll’evento (con foto e video) e i dettagli del progetto si possono trovare sul notiziario web dell’ospedale, a questo link: https://www.sacrocuore.it/journal/Il-presidente-Zaia-posa-la-prima-pietra-del-nuovo-ospedale.
Dopo la posa della prima pietra, il presidente Zaia ha visitato due nuove e importanti acquisizioni tecnologiche dell’ospedale. Si tratta di HyperArc, un innovativo sistema per il trattamento radiochirurgico delle metastasi cerebrali multiple in una sola seduta, e di una nuova TAC a doppia energia, particolarmente indicata per lo studio del sistema cardiovascolare.
“I biografi ci raccontano – ha detto fratel Gedovar durante la cerimonia – che don Calabria, affacciandosi a uno dei balconi del primissimo nucleo della struttura e abbracciando con lo sguardo una distesa di campi, disse: «Diventerà una cosa grande». Fu una profezia che si è avverata nel corso degli anni. Oggi l’ospedale Sacro Cuore Don Calabria è il quinto ospedale del Veneto, un polo oncologico e un Centro di riferimento a livello nazionale per molte patologie. Vi lavorano più di 2mila collaboratori. Un risultato reso possibile con notevoli investimenti in innovazioni scientifiche e tecnologiche. E per merito di tutti i collaboratori, nessuno escluso, che negli anni hanno investito qui la loro professionalità e il loro impegno. Ma anche un risultato raggiunto grazie alla condivisione di progetti e obiettivi con tutte le istituzioni, in primo luogo con la Regione. Il progetto di riqualificazione dell’ospedale – ha sottolineato – ha l’intento di adeguare la struttura a questo straordinario sviluppo. Considerare il malato il nostro unico padrone dopo Dio, come ci ha insegnato Don Calabria, significa anche offrirgli un ambiente moderno e funzionale. E più bello, perché anche la bellezza può contribuire ad alleggerire il fardello della malattia”.